La protesi inversa di spalla è una procedura chirurgica utilizzata per trattare alcune condizioni specifiche dell’articolazione della spalla, come l’artropatia della cuffia dei rotatori che può causare dolore, instabilità e disfunzione.
In questa procedura, la configurazione anatomica normale dell’articolazione della spalla viene invertita: la protesi articolare viene posizionata sul lato glenoideo (scapolare) e una componente sferica viene inserita nell’omero (osso del braccio).
La protesi inversa di spalla è progettata per ripristinare la funzionalità dell’articolazione della spalla in pazienti con gravi danni alla cuffia dei rotatori o con muscoli deltoide non funzionanti. Le indicazioni tipiche per questa procedura includono:
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Artropatia della cuffia dei rotatori con grave usura dell’articolazione della spalla.
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Rottura irreparabile della cuffia dei rotatori con grave dolore e limitazione funzionale.
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Frattura dell’omero prossimale associata a grave lesione della cuffia dei rotatori.
L’obiettivo della protesi inversa di spalla è di ridurre il dolore, ripristinare la mobilità e migliorare la funzionalità dell’articolazione della spalla. Poiché la configurazione anatomica normale viene invertita, la protesi inversa di spalla sfrutta il muscolo deltoide come principale motore per la mobilità e la stabilità dell’articolazione.
Come per qualsiasi procedura chirurgica, ci sono rischi e complicanze associate alla protesi inversa di spalla, tra cui infezione, sanguinamento, lesioni ai nervi, lussazione o instabilità della protesi e problemi di cicatrizzazione.
È importante discutere con il chirurgo ortopedico specializzato nella spalla per comprendere i potenziali benefici e rischi della procedura e per determinare se la protesi inversa di spalla è l’opzione di trattamento più appropriata per te.