Protesi di ginocchio parziale: vantaggi, limiti e quando è la scelta migliore
Non tutte le artrosi del ginocchio richiedono una protesi totale. In alcuni casi, il danno articolare è localizzato solo in una parte del ginocchio, e si può optare per una protesi monocompartimentale, anche detta protesi parziale.
È una scelta sempre più frequente per pazienti selezionati, e offre diversi vantaggi rispetto alla protesi totale. Ma non è adatta a tutti. Vediamo insieme quando si può scegliere questa opzione, e quali sono i suoi pro e contro.
- Cos’è la protesi parziale di ginocchio
Il ginocchio è composto da tre comparti principali:
- Compartimento mediale (interno)
- Compartimento laterale (esterno)
- Compartimento femoro-rotuleo (anteriore)
La protesi parziale sostituisce solo il comparto danneggiato, preservando le altre parti sane. La più comune è quella mediale, perché è il compartimento più frequentemente colpito dall’artrosi.
- Quali pazienti possono beneficiarne
Per essere candidati a una protesi monocompartimentale, bisogna:
- Avere un’artrosi isolata a un solo comparto
- Avere legamenti crociati intatti
- Presentare assenza di instabilità o deformità gravi
- Essere collaborativi nel post-operatorio
- Non avere patologie infiammatorie sistemiche (es. artrite reumatoide)
🔍 È fondamentale una valutazione clinica e radiografica approfondita per decidere l’indicazione corretta.
- I vantaggi della protesi parziale
- Intervento meno invasivo: si preservano legamenti e parte della cartilagine sana
- Recupero più rapido: meno dolore post-operatorio e riabilitazione più breve
- Movimento più naturale: il ginocchio conserva parte della sua biomeccanica originaria
- Meno perdita di sangue, meno ospedalizzazione
- Migliore percezione del ginocchio (senso di “ginocchio proprio”)
💡 In pazienti selezionati, i risultati funzionali possono essere eccellenti.
- I limiti della protesi parziale
- È indicata in casi specifici
- Rischio di progressione dell’artrosi nei comparti non sostituiti
- Possibile necessità di revisione con protesi totale in futuro
⚠️ Non è adatta a pazienti con artrosi avanzata su più comparti o instabilità legamentosa.
- Tecnologie e approcci chirurgici moderni
Oggi la protesi parziale è sempre più sicura grazie a:
- Chirurgia robotica: consente un impianto ultra preciso
- Tecniche mininvasive che riducono il trauma chirurgico
- Impianti di nuova generazione, con maggiore durata
🔬 La personalizzazione dell’intervento è la chiave per il successo a lungo termine.
- E se dovesse fallire?
Se nel tempo la protesi parziale dovesse usurarsi o se si sviluppa artrosi negli altri comparti, è possibile effettuare una conversione in protesi totale.
Questo tipo di revisione ha buoni risultati se eseguito in mani esperte.
Conclusione
La protesi monocompartimentale è una soluzione eccellente per pazienti ben selezionati.
Offre una chirurgia meno invasiva, un recupero più rapido e un movimento più naturale.
Tuttavia, non è una scorciatoia rispetto alla protesi totale: è una scelta tecnica precisa, da valutare con attenzione insieme al chirurgo ortopedico.
👉 L’obiettivo non è solo sostituire un’articolazione, ma restituire al paziente libertà di movimento, con il minimo impatto possibile.